Se negli ultimi anni le prestazioni dei computer sono cresciute
quasi in maniera esponenziale non si può certo dire lo
stesso per le velocità dei collegamenti sulla normale linea
telefonica. Così la cosa peggiore per chi usa Internet
è aspettare pazientemente il trasferimento delle pagine
Web e dei file pur disponendo di un computer potentissimo. Il
limite, infatti, sta nella tecnologia dei modem e dalle linee
telefoniche, non nella potenza del Pc. Il problema, quindi, non
è di facile soluzione: i modem oggi disponibili con standard
V.34, ovvero 33.600 bps, hanno raggiunto la velocità massima
teorica sopportata delle linee telefoniche.  www.itu.int Il sito Internet dell'International telecommunication
union è una vera e propria miniera di informazioni sui
modem e sulle telecomunicazioni in generale.
Migliorare le prestazioni
significa dover cambiare tipo di linea, passando per esempio a
quelle Isdn (Integrated Services Digital Network) da 64 Kbps.
Oppure aspettare tecnologie ancora più lontane come Adsl
(Asinchronous Digital Subscriber Line) che promette velocità
fino a 8 Mbit al secondo, ma che comportano grossi investimenti
da parte di chi fornisce le linee telefoniche con ovvi ritardi
nella disponibilità per l'utente finale.
I miglioramenti delle tecnologie digitali hanno portato però
a una soluzione intermedia di facile applicazione, il cui costo
va interamente sulle spalle dei fornitori di accessi Internet
e non degli utenti. Sono infatti i provider che collegandosi direttamente
alle centrali telefoniche con linee digitali riescono a trasferire
dati verso gli utenti fino a 56 Kbps. Il trucco quindi è
quello di evitare la doppia conversione del segnale effettuata
dai modem attuali: il segnale, infatti, viene convertito solo
una volta: dal modem dell'utente i dati viaggiano in formato analogico
fino alla prima centralina telefonica, poi vengono convertiti
in digitale e giungono direttamente fino alla sede dell'Internet
provider. Quindi se il provider è collegato con linee digitali
si evita la seconda conversione, da digitale ad analogico, il
che garantisce un segnale più "pulito" che può
viaggiare a velocità superiori a 33.600 Kbps.
Uno per tutti, tutti per uno
L'unico limite è che la maggiore velocità è
raggiungibile solo nella direzione che va dal provider all'utente;
ma ciò non è un grosso problema, visto che quando
si naviga su Internet il modem dell'utente invia solo pochi comandi
al provider, mentre quest'ultimo ne invia moltissimi. Uno stratagemma
veramente ben pensato, peccato che la stessa idea sia venuta a
tre produttori diversi: 3Com con il protocollo X2, Rockwell con
K56 e Lucent con V.flex. Concetti estremamente simili ma implementazioni
totalmente incompatibili tra loro. Una situazione del genere non
poteva naturalmente che portare a una situazione di stallo, così
Rockwell e Lucent si sono accordati su un solo standard, combinazione
dei protocolli già sviluppati che viene chiamato K56flex.
3Com, invece, è rimasta ferma al suo X2, ma in posizione
di inferiorità per quanto riguarda le quote di mercato.
La soluzione comune è arrivata dall'Itu (International
telecommunication union) che ha messo tutti d'accordo e prendendo
le caratteristiche migliori da tutti gli standard disponibili
e ratificando le specifiche V.90. Grazie al protocollo standard
gli utenti finali possono finalmente acquistare un modem di qualunque
marca, collegarsi a qualunque Internet provider con tecnologia
digitale e ricevere dati alla velocità massima teorica
di 56 Kbps.
In realtà le prestazioni ottenute "su strada"
sono inferiori a quelle massime teoriche, visto che la lunghezza
della tratta tra la centrale telefonica e il modem da cui si chiama
influisce notevolmente sulla velocità, così come
i disturbi presenti sulla linea. Le variabili sono tante, e non
esiste certezza assoluta che un modem V.90 riesca effettivamente
a sfruttare le sue doti di velocista. In generale è più
giusto affermare che in V.90 la velocità tipica varia tra
i 42 e i 54 Kbps. Rimane a questo punto solo un problema da chiarire:
come si può sapere se la linea telefonica utilizzata consente
di sfruttare la tecnologia da 56 Kbps? Per avere la certezza totale
non c'è altro modo che provare, ma in pratica se già
si usa un modem e si riesce a collegarsi quasi sempre a 28.8 o
33.6 Kbps, allora le probabilità che il tutto funzioni
sono veramente elevatissime. Il punto favorevole agli utenti è
che questa tecnologia da un punto di vista prettamente tecnico
non richiede sostanziali modifiche ai modem già esistenti.
Se questi sono dotati di memoria Flash, ovvero se è possibile
modificare il programma interno di gestione del modem, sicuramente
prima o poi verrà reso disponibile l'aggiornamento per
la compatibilità V.90.
Il modem ideale da 56 Kbps
Per questo test abbiamo contattato tutti i principali produttori
presenti sul territorio italiano chiedendo solo modem V.90 esterni,
omologati e con prezzo massimo di 500.000 lire Iva compresa. Solo
sei società avevano già disponibili modelli compatibili
con le nostre specifiche, mentre le altre erano ancora ferme alle
precedenti versioni X2 o K56flex. Al nostro invito hanno quindi
risposto 3Com, Digicom, Multitech, Sidin, Zoom e Wisecom, mentre
mancano nomi noti come Motorola, Diamond Multimedia e Zyxel, ma
che a breve arriveranno sul mercato con versioni aggiornate dei
loro cavalli di battaglia. Il prodotto ideale è quello
aggiornato al nuovo standard V.90 ma anche compatibile con i protocolli
precedenti K56flex o X2, che permette di effettuare via software
gli aggiornamenti del firmware, che offre funzioni di emulazione
fax e gestione vocale per segreteria telefonica, vivavoce e infine
Svd (Simultaneous Voice over Data) ovvero la possibilità
di trasmettere contemporaneamente voce e dati. Il software incluso,
oltre agli indispensabili driver, deve permettere di sfruttare
a fondo le caratteristiche tecniche del modem, quindi deve includere
un programma di terminale, di gestione fax e casella vocale. La
presenza di un abbonamento di prova a Internet è interessante,
così come la dotazione di un microfono o di un auricolare.
In generale siamo rimasti piacevolmente impressionati dalla buona
qualità di tutti i prodotti provati. Naturalmente non tutti
avevano le caratteristiche ideali ma il prezzo è in funzione
anche di quello che viene offerto. Hanno fatto la parte del leone
i modem con tecnologia Rockwell usata da tutti i produttori tranne
3Com; ciò ha naturalmente livellato le prestazioni. Le
prove effettuate hanno dato risultati unanimi: è praticamente
impossibile collegarsi a 56 Kbps. La velocità più
frequente è stata di 48.000 bps, con la massima di 52.000
bps (Netscape 4.05 ha segnalato al massimo trasferimenti da 5,2
kbps). Sono in ogni caso prestazioni di assoluto rispetto. I modem
basati su architettura Rockwell si sono comportati tutti più
o meno allo stesso modo: non particolarmente veloci, con collegamenti
sempre intorno ai 46.000 bps, tranne i modelli di Digicom e Multitech
che hanno spesso dato prestazioni superiori anche se un po' altalenanti.
Lo Sportser di 3Com, derivato invece dall'architettura X2, si
è praticamente sempre collegato a 48.000 bps.
Velocità entusiasmante
La possibilità teorica che il modem possa andare a 56 Kbps
non assicura che in realtà sia possibile navigare a quella
velocità. A parte le problematiche tecniche legate alla
linea telefonica, l'Internet provider gioca un ruolo determinante.
Se lo stesso provider non è in grado di inviare all'utente
i dati con il ritmo di 56 Kbps a causa di collegamenti internazionali
lenti, anche il modem più veloce risulterà del tutto
inutile. Anche in questo caso solo l'esperienza diretta è
in grado di dire se vale la pena di passare al nuovo standard:
se con un modem tradizionale si effettuano trasferimenti intorno
ai 2,5 Kbps allora il collo di bottiglia risiede proprio nel modem,
altrimenti vale la pena di considerare un nuovo fornitore di accesso.
Se tutte queste condizioni sono rispettate la navigazione a 56
Kbps diventa un'esperienza veramente piacevolissima: le pagine
arrivano quasi istantaneamente e i tempi dei trasferimenti sono
praticamente dimezzati. Il raddoppio della velocità in
ricezione lo si avverte subito, sin dal primo collegamento e poi
sarà davvero difficile farne a meno. Insomma, il passaggio
a V.90 è pressoché inevitabile: la tecnologia è
ormai matura ed è certamente alla portata di tutti. Una
scelta consigliata, da mettere in pratica il più presto
possibile.
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